Perchè su tutti i computer nuovi è già installato Windows?

Data 6/10/2009 20:34:12 | Argomento: Articoli


Una petizione per la liberalizzazione del software preinstallato sui personal computer.
E' questa la proposta lanciata da Renzo Davoli - professore presso il Dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'Università di Bologna - con l'appoggio di tantissimi privati e associazioni del settore (Associazione Software Libero, GenerazioneAttiva, OpenLinux, ...), rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani.

Lo slogan dell'iniziativa, "il computer è mio e lo gestisco io" sintetizza, parafrasando il motto femminista di qualche decennio fa, la volontà di operare in piena libertà le proprie scelte informatiche, dal punto di vista del software.
Provate ad acquistare oggi un computer chiedendo esplicitamente di evitare la preinstallazione del sistema operativo, chiaramente Windows.
L'operazione è possibile, ma non ex ante e le innumerevoli testimonianze che si trovano on line (linkate a fine articolo) ci riportano l'estrema difficoltà del procedimento: "esistono casi documentati di utenti che per rimuovere Windows dai proprio PC nuovi hanno avuto vere e proprie odissee, in continui giochi di scaricabarile fra rivenditori, produttori e Microsoft stessa", leggiamo nella lettera divulgativa della petizione.


In sostanza, dunque, chi acquista un PC oggi, salvo rarissime eccezioni, deve necessariamente comprarlo con un sistema operativo Windows preinstallato, e solo successivamente ha la possibilità di rimozione e rimborso.

Una libertà ex post quindi, basata su una precedente imposizione.
La proposta/petizione on line qui esposta invece, punta ad una vera possibilità di scelta: "dovrebbe sempre essere possibile PRIMA scegliere un computer e POI scegliere quale sistema operativo preinstallare in esso, o scegliere di non preinstallarne nessuno".


Un problema questo che può essere poi, successivamente, esteso a tutto l'ambito del software: "è comune trovare preinstallati sui PC, in particolare sui notebook, Microsoft Office o parti di esso, e l'eventuale rimborso della licenza di Windows dovrebbe includere anche la licenza di Office, che di solito costa molto di più. Non sappiamo se questo avvenga".


Questa modalità operativa, a detta dei promotori della proposta/petizione, "non ha giustificazione", non essendo Windows l'unico sistema operativo disponibile, come non sono unici nel mercato i prodotti che propone (es. Office).
"Perchè vincolare, di fatto, l'utente del PC ad una scelta obbligata sul software del suo computer, se esistono alternative?".
Lo spirito filantropico di difesa della libertà si unisce, in questa proposta/petizione, a quello economico: infatti, "aprendo una vera concorrenza (almeno in Italia) sul software per PC, si spingerebbero nuove software house a proporre i loro prodotti, convincendo i produttori già presenti sul mercato a rendere più convenienti i propri, con evidente vantaggio per tutti".
In sostanza, l'esigenza di partenza di (relativamente) pochi utenti, cioè non avere preinstallato un sistema operativo ma sceglierne liberamente uno, si trasformerebbe in convenienza per tutti, contribuendo allo stesso tempo anche alla crescita dell'alfabetizzazione informatica del nostro paese.



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Articolo a cura di Ernesto Valerio

Fonte: www.PrimaDaNoi.it



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